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TESTIMONIANZA di ROSA CONTURSI Se le bimbe del 1903, poi ragazzine, donne, mamme,
nonne e oggi anche angeli potessero parlare, direbbero: Le Suore? La nostra
vita!!! Hanno portato la Comunione ai tanti anziani e ammalati, donando con essa un sorriso, una parola di conforto e di coraggio per affrontare la solitudine, la malattia, il dolore. Hanno portato l'attenzione per i segni ed i gesti della Messa, hanno portato l'amore per i più poveri, per i più bisognosi. Chi è stata capace di tanto? La mia mente ricorda: Suor Clotilde Piro, Suor Nicolina Rinaldi, Suor Annalisa Rampolla, Suor Giuseppina e Suor Gaetanina Sanitate, Suor Giuseppina Verzino, Suor Crescenzia Perniola, Suor Rosina Caponio, Suor Antonietta Favatà, Suor Rosalia Prato e tanti volti che spero di ritrovare durante questi giorni di festa per il centenario. Non voglio dimenticare i tanti incontri comunitari vissuti nella casa delle Suore, il gruppo dei catechisti, la catechesi dei giovani ed infine tanti convivi organizzati dall'indimenticabile don Battista per coronare un anno di catechismo e per la gioia di stare insieme in serenità ed allegria. TESTIMONIANZA di CLELIA NUZZACO Desidero fare un breve intervento che rievochi un momento significativo della presenza delle Suore in Cassano. Fino a 25 anni fa circa, ho frequentato quotidianamente la casa delle Suore che consideravo come mia e le Suore come persone appartenenti alla mia famiglia, perciò mi risulta difficile ed imbarazzante fissare l'attenzione su pochi momenti perché temo di offendere tutte le suore che non citerò, ma di cui apprezzo l'operato. Fatta questa premessa, ricorderò due momenti che spesso affiorano alla mia mente, forse perché legati alla mia infanzia e soprattutto perché evidenziano gli enormi sacrifici che le Suore hanno compiuto per il bene della collettività cassanese. Il 1° è legato al periodo in cui le Suore, lasciato l'ex convento di Santa Chiara e trasferita la loro abitazione in via Fiume, nella casa di Nicoletta Massaro, continuarono la loro attività di insegnanti della Scuola Materna, in locali distanti dalla loro abitazione e più precisamente, in via Diaz e nei locali di Paradiso, in via Cadorna, di fronte al cinema. Ogni mattina, le Suore lasciavano la loro casa e si
recavano sul posto del loro apostolato. Questo ci appare insignificante
perché tutti quotidianamente lasciamo la nostra casa per raggiungere
il posto di lavoro; ma quello che ha dell'esemplare e dello straordinario
è che le Suore gestirono la mensa per tutto questo lungo periodo
ai numerosissimi piccoli allievi dell'Asilo. La cucina era ubicata in
via Fiume, nella casa delle Suore e dopo aver preparato i pentoloni di
minestra, la brava ed umile suor Emilia Dipinto, la suora addetta alla
cucina, infilava i due pentoloni in grandi borse di cuoio e a piedi recapitava
il pranzo prima in via Diaz e poi in via Cadorna, con il sole, con la
pioggia, con il vento e con la neve, puntualmente, ogni giorno il pranzo
arrivava a destinazione. Il sacrificio di questa umile e grande suora,
deve essere di esempio soprattutto oggi quando un minimo di disguido,
fa saltare i servizi anche importanti. Il secondo ricordo è legato alla pentolaccia
che ogni anno l'indimenticabile Suor Fiorentina Rossi preparava per noi
piccole dell'Associazione Figlie di Maria. Si usavano "i pignatid"
filati, che le nostre mamme avevano consegnato a Suor Fiorentina, perché
li riempisse di mandorle, noci, caramelle. Dopo aver rotto le prime pentolacce
tra rise e gioia, Suor Fiorentina poneva al centro del salone una pignatta
in cui aveva rinchiuso un coniglietto vivo. Le nostre mamme collaboravano dando alle suore gli ingredienti,
ma erano loro che curavano la preparazione e a fine festa, tornavamo a
casa felici, aspettando la pentolaccia dell'anno successivo. Oggi a Cassano
mancano attrazioni e luoghi di socializzazione per i piccoli e per i ragazzi,
fatta eccezione delle ludoteche che, però, sono altra cosa!...
I bambini di oggi, purtroppo, non potranno raccontare ai loro figli quelle
esperienze forti che noi abbiamo vissuto con le Suore: catechesi, feste,
gite, lavoro; momenti che ci hanno educato non solo a stare con gli altri,
ma anche a lavorare con gli altri. |
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