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trasparenza

SCUOLA MATERNA PARITARIA
CATERINA VOLPICELLI
VIA REGINA MARGHERITA, 42
- 70022 - ALTAMURA (BA)
Tel.080.31.41.141/Fax 080.31.41.141
Info: c.volpicelli@libero.it - volpicelli@scuoledinfanzia.it
Codice Meccanografico: BA1A063009

Piano dell'Offerta Formativa

PIANO DELL'OFFERTA FORMATIVA

 

Il P.O.F., elaborato dal Collegio Docenti delle Scuole in Rete, è strutturato in argomenti specifici intitolati così come appresso specificato:

Indice:

 

 

Premessa Finalità e Contenuti

La Scuola, d’ispirazione cattolica, è aperta a tutti coloro che ne fanno richiesta allo scopo di assicurare la piena realizzazione del diritto allo studio per i bambini dai tre ai sei anni, liberamente iscritti dalle famiglie.
La scuola si propone, a sostegno del compito educativo proprio della famiglia, in collaborazione con tutte le agenzie educative del territorio, di dare il proprio pregnante contributo alla formazione integrale di personalità mature ossia creative, libere e cristianamente orientate.
Le finalità educative s’ispirano ad una concezione cristiano-cattolica della vita conforme ai principi del Vangelo seguono i paradigmi pedagogici dei Nuovi Orientamenti 1991 e dei relativi “Campi d’Esperienza”.
La Scuola:
Pone il bambino al centro dell'interesse e degli interventi d'educazione, istruzione, formazione miranti alla realizzazione della personalità
Persegue le finalità culturali proprie della scuola e la formazione umana dei bambini.
S'impegna a creare un ambiente comunitario scolastico permeato dello spirito evangelico d'amore, rispetto, libertà e carità
Ritiene fondamentale coordinare l'insieme della cultura umana con il messaggio della salvezza, così che la conoscenza del mondo, della vita, dell'uomo, che i bambini via via acquistano, sia illuminata dal messaggio evangelico.
Colloca al primo posto i valori: della vita, dell'accoglienza, della condivisione, della solidarietà, della tolleranza, della pace anche attraverso la conoscenza della vita di Gesù.
La Scuola, in conformità ad una precisa scelta evangelica, con riferimento alle sue finalità istituzionali, offre il proprio servizio a tutti: alle famiglie che fanno una precisa scelta cristiana; alle famiglie che sono, in ogni caso, disponibili ad accettare il messaggio evangelico per un cammino di crescita; alle famiglie che stimano la nostra scuola per la valida formazione educativa e culturale e comunque a tutti coloro che accettano il progetto educativo.
La scuola s'impegna a favorire, in modo particolare, l'accoglienza degli alunni e dei genitori, l'inserimento e l'integrazione, con particolare riguardo alla fase d'ingresso e alle situazioni di rilevante necessità.
Persegue finalità educative e di sviluppo integrale della personalità dei bambini in collaborazione con tutte le componenti scolastiche (genitori docenti e operatori scolastici).
Priorità assoluta nell’attività d’insegnamento ha “il rispetto dell’identità individuale, etnica, linguistica, culturale e religiosa” secondo i principi sanciti dal Dettato Costituzionale e dalle Carte Internazionali.

La nostra equipe docente si è interrogata su quale modello di progettazione meglio rispondesse alle esigenze dei bambini e alla nostra professionalità.
Dopo aver analizzato i modelli più conosciuti abbiamo scelto di fare riferimento principalmente a due modalità di progettazione:

  1. per sfondo integratore
  2. per progetti

le nostre scelte pratiche e teoriche trovano giustificazione nell’osservazione casuale, prima, e, sistematica poi, dei bambini e dall’analisi dei bisogni che ne deriva.
La progettazione è flessibile e aperta. È organizzata considerando i “Campi d’Esperienza” e l’interazione tra gli stessi, proposti dai Nuovi Orientamenti 1991.
All’interno dei vari percorsi didattici periodicamente scelti si cerca di dare ampio spazio a quella che riteniamo fonte privilegiata d’apprendimento: il “Gioco” nonché le esperienze derivanti dalla “Ricerca e dalla Sperimentazione”.
Pertanto, l’organizzazione della scuola d’infanzia traccia i lineamenti di un metodo che riconosce come suoi connotati essenziali:

la valorizzazione del gioco nelle sue molteplici forme (libero, simbolico, guidato);
la sperimentazione e la ricerca questo tipo di metodologia, pur essendo semplice ed adeguata all’età dei bambini a cui è rivolta, avrà ugualmente carattere “scientifico” ed eserciterà il processo cognitivo e la sicurezza dell’agire quotidiano;
la vita di relazione filo conduttore di tutte le esperienze attuate che, da un lato è fonte naturale di comunicazione attiva fra bambini, dall’altro richiede attenzione continua da parte dell’adulto,ai segnali inviati dai bambini stessi e dall’emergere dei loro bisogni;
l’osservazione, la progettazione, la verifica la documentazione.

Fascicolo del bambino: Portfolio delle competenze indiduali.
La scuola dell’infanzia per attuare le proprie finalità pedagogiche definisce un suo modello organizzativo, da intendersi come una sorta di curricolo implicito che influenza il comportamento dei docenti nei seguenti aspetti:

  • l’organizzazione della sezione;
  • le attività ricorrenti di vita quotidiana;
  • la strutturazione degli spazi;
  • la scansione dei tempi

La figura docente di scuola materna comporta oggi un profilo d’alta complessità e di gran responsabilità e richiede la padronanza di specifiche competenze culturali, pedagogiche, psicologiche, metodologiche e didattiche unite ad un’aperta sensibilità e disponibilità alla relazione educativa con i bambini.

Il processo per la realizzazione delle finalità educative, così identificate e privilegiate, è strettamente legato alla qualità della relazione che s’instaura tra bambino e docente.
Riteniamo che un corretto rapporto educativo debba pertanto fondarsi su alcuni modelli pedagogici essenziali ed irrinunciabili quali:

  • l’ascolto dell’adulto al bisogno del bambino di comunicare;
  • un atteggiamento empatico inteso come capacità e disponibilità a comprendere e condividere gli stati d’animo e i punti di vista dei bambini favorendo la crescita dell’autonomia e il conseguente miglioramento del rendimento scolastico in generale;
  • la creazione di un ambiente di cooperazione e fiducia tra gli insegnanti, i bambini e la famiglia che superi atteggiamenti di paura e pervenga ad un uso libero e collegiale delle strutture, delle attrezzature e delle risorse scolastiche.
  • E’ evidente che il clima pedagogico che intendiamo realizzare dovrà portare al superamento delle situazioni che favoriscono la competitività e la valutazione non formativa.

Pertanto, il corpo docente s’impegna a valutare la qualità della propria azione educativa e didattica attraverso scelte che rendono migliore e più adeguata l’azione dell’insegnamento e l’organizzazione dell’ambiente educativo.
I tempi delle verifiche programmatiche, scanditi dal calendario scolastico delle attività funzionali all’insegnamento, costituiranno i “momenti forti” dell’autoanalisi, volti a:

  • promuovere dinamicità e flessibilità all’interno dei curricoli anche con adeguati strumenti di verifica;
  • sollecitare un “uso formativo” della verifica e dell’osservazione sistematica, volta a cogliere aspetti positivi e problemi per prevenire le difficoltà e promuovere il successo formativo;
  • evidenziare, all’interno dell’intersezione, tecniche, punti di forza e di debolezza del lavoro collegiale.

Per quanto riguarda la valutazione, si ritiene corretto procedere elaborando un quadro conoscitivo e dinamico legato all’attività specifica presa in esame, evitando la formulazione di giudizi che riguardano il bambino come persona.
Valutare, infatti, significa coinvolgere nel processo formativo le proposte d’ordine didattico che sono formulate.
Ne consegue che estrema cautela andrà riservata alla correzione delle non risposte e del mancato raggiungimento degli obiettivi.
La traduzione dell’istanza di continuità educativa in concreti progetti operativi è un compito comune che vincola la scuola materna, la scuola elementare e la scuola media.
In previsione della nascita della scuola di base che dovrebbe nei fatti superare tale divisione si ritiene tuttavia indispensabile:

  • garantire all’alunno un percorso formativo organico e completo;
  • promuovere uno sviluppo articolato e multidimensionale della personalità dell’alunno
  • prevenire le difficoltà che si riscontrano nei passaggi tra i diversi ordini di scuole
  • considerare il percorso formativo secondo una logica di sviluppo coerente che valorizzi le competenze già acquisite dal bambino.

Va curato in maniera particolare il rapporto con le famiglie, sia nei momenti dell’accoglienza che nel corso degli anni ricercando momenti d’incontro anche informali, finalizzati alla conoscenza dei bambini, prevedendo momenti d’incontro assembleari o momenti individuali.
Per il buon funzionamento della scuola è indispensabile l’organizzazione relativa a:

  • orari di funzionamento
  • in accordo con le esigenze delle famiglie e della scuola
  • risorse umane e materiali
  • utilizzo esperti esterni
  • progetti per il diritto allo studio
  • laboratori multimediali
  • reti con l’extra scuola
  • convenzioni con gli Enti locali;
  • contratti e convenzioni con associazioni culturali, ricreative e sportive del territorio
  • accordi di rete con altre scuole per iniziative formative per i docenti
  • formazione in servizio

Procedure per l’analisi dei bisogni formativi:

  • gestione della collegialità
  • commissioni e gruppi di lavoro;
  • modalità per la progettazione e la pianificazione delle attività;
  • modalità relazioni con i genitori.
  • autoanalisi d’istituto - rilevante nel processo verso la qualità del servizio
  • Cheek up dei servizi della scuola,
  • nucleo di valutazione interna,
  • rilevazione aspettative degli utenti su settori definiti autoanalisi
  • rilevazione dei punti di forza e debolezza,
  • progettazione delle azioni di miglioramento.
  • sicurezza
  • corso di primo pronto soccorso
  • piano d’evacuazione
  • piano d’autocontrollo – HACCP - ….DL 155/97
  • documento di valutazione rischi – L.626/94
  • corso antincendio
  • assicurazione contro i rischi d’infortunio

quindi

Il piano dell'Offerta Formativa è un documento che intende comunicare sia il tipo di servizio formativo e culturale che la nostra Scuola intende realizzare, sia le scelte educative e didattiche ritenute più adatte al conseguimento degli obiettivi prefissati. In questa logica gli insegnanti si assumono specifiche responsabilità nei confronti dei risultati che intendono perseguire e i genitori, conoscendo tutte le attività ed i processi formativi in atto nella scuola, possono interagire con l'istituzione scolastica per condividere, sostenere e formulare proposte per rendere sempre più efficaci le diverse iniziative scolastiche.
Per effettuare una progettazione capace di produrre gli effetti ed i risultati programmati è necessario partire da un'attenta analisi del contesto socio-economico-culturale in cui la nostra istituzione scolastica opera.
Tanto premesso, analizzata la situazione del territorio al fine di individuare i bisogni formativi, è possibile procedere all’elaborazione della progettazione educativa e della progettazione didattica.

Situazione di partenza: Il Territorio – analisi socio economico culturale educativa omissis

Progettazione Educativa omissis

Progettazione Didattica omissis

Curricolo Scuola dell’Infanzia omissis

Campi d’Esperienza omissis

Principali Metodologie omissis

Verifica Valutazione omissis

Risorse omissis

Organizzazione del tempo scuola omissis

Servizi offerti dalla scuola omissis

Ampliamento dell’Offerta Formativa omissis

La versione integrale del POF è depositata presso la Segreteria della Scuola.