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LA CONGREGAZIONE DELLE “SUORE DI GESU’ CROCIFISSO” .... Ancora Ricordi di ex alunni.... INFANZIA! QUANTO RICCA E BELLA SIA STATA! Ricordare l’infanzia lontana ha procurato una certa ansia e tremore come se l’avessi sciupata con prodigalità. Quando ho sentito per telefono la voce di suor Elisabetta, direttrice della Scuola Materna “Santa Cecilia”, la mente e la fantasia mi hanno portato a quel mondo d’infanzia con tutti i ricordi felici e spensierati. A dir la verità il solo pensiero di raccontare fatti vivi nella memoria e rivivere i percorsi culturali che oggi mi sostengono hanno determinato, prima, esitazione, poi gioia, perché facevo ritorno a quegli anni quando la mia vita si dischiuse ai rapporti con gli altri, alle conoscenze e amicizie più belle. Per questa rivisitazione di un passato piacevolissimo devo ringraziare la direttrice e le sue collaboratrici che hanno voluto coinvolgermi in questa speciale occasione, confermandomi quella fiducia guadagnata sin da quando fui bambino. In quella tenerissima età, mi affidavano parti da imparare a memoria in ben congegnati recital, che solo loro, potevano organizzare e coordinare con bravura, perizia e tanta pazienza. Mi tornano alla mente le fatiche delle prove del campione, delle scene, dei costumi, ma che affrontavamo in un clima di amicizia e cordialità, consapevoli della salda guida che tutte le suore dimostravano di avere. A loro ci affidavamo totalmente senza capricci e senza inutili isterismi, comprendendo, solo in anni successivi con più lucida maturità, di avere avuto di fronte delle maestre insostituibili nella formazione infantile. Quando giungeva il giorno della recita, era una gran gioia e festa per tutti con la partecipazione delle famiglie che si univano al momento di allegria di tutta la Scuola. Non dimenticherò mai quelle recite. Sicuramente uno dei più importanti didattici. Credo di interpretare anche i sensi più alti di riconoscenza e gratitudine di tutti i miei compagni d’asilo proprio oggi, esprimendo i più fervidi auguri per la ricorrenza del loro venticinquesimo di attività pedagogica. Mi consentiranno le reverende suore di chiedere al Signore molti e molti anni di quel cammino e lavoro intrapreso nel 1967, quando lo Spirito Santo scelse anche loro come educatrici di molte generazioni di giovani. Molti giovani formeranno in rettitudine, saldezza morale, forza interiore. Pregi, questi, che sapientemente sanno inculcare e che hanno contribuito e contribuiranno a porre solide basi nella formazione di cittadini onesti e amanti del giusto. Auguro alla mia città e a tutti i genitori che le suore di “Santa Cecilia” di Gravina possano continuare il loro magistero sotto la guida di Cristo su quella strada intrapresa 25 anni fa perché la loro Scuola è uno dei tanti baluardi insostituibili nella formazione di quei bambini di oggi, che saranno uomini domani. Gravina ha bisogno di cittadini modello, per crescere e progredire nel benessere comune. La Scuola Materna “Santa Cecilia” è, insieme ad altre istituzioni educative, la fucina più idonea e noi la vogliamo duratura. Vitonio DIVINCENZO –Laureando GLI ANNI DELLA SCUOLA “SANTA CECILIA” 1972, questa data a molti può non dir niente, ma per me fu l’inizio della scuola materna. Ancora oggi a casa si parla dell’asilo, delle suore, delle prime maestre e di tutto quello che si è fatto insieme. I miei genitori mi ricordano sempre le avventure e le disavventure di quei 3 anni trascorsi con le suore e tra tanti bambini. Ho bellissimi ricordi: le lezioni d’inglese con la Gigliobianco; i lavoretti per tutte le occasioni di festa; il fiore per la Madonna nel mese di maggio; i carri per le sfilate di Carnevale; le recite a fine anno su quel fantastico palco nel meraviglioso giardino, dove tutti noi bimbi scorazzavamo felici e giocavamo tranquilli; il grembiulino bianco con il fiocchetto, che ogni anno cambiava; il refettorio a mezzogiorno con grandi tavolate e la superiora che ci riempiva i piatti; e poi la Scuola di danza con la maestra Calvi; la Scuola di musica; e, naturalmente, suor Rita, suor Pierina, suor Maristella e le signorine Franca, Filomena, Nennella, che hanno, con i loro sacrifici, con la loro pazienza e le loro geniali idee, potuto fare passi da giganti fino ad arrivare ai festeggiamenti dei 25 anni di attività. Tante cose sono cambiate da allora ma ricordo degli anni trascorsi alla scuola materna non tramonterà mai, così come non mi stancherò mai di riguardare le tante, tantissime foto di quegli anni. Ricordo molto bene una recita di fine anno alla quale avevo una parte principale: l’Angelo dell’Annunciazione. Avevo i capelli lunghissimi, una tunica bianca con le ali sul di dietro e camminavo a piedi nudi con il terrore di trovare qualcosa che mi facesse male sotto i piedi. Presi tanti rimproveri per quella paura ingiustificata, che mi faceva guardare sempre per terra. Ricordo ancora molti canti e poesie che imparai in quegli anni. Vorrei tanto tornare indietro e rivivere gli stessi momenti belli e meno belli, che i filmati registrati da mio padre mi consentono di ripercorrere. La scuola materna è stata una tappa fondamentale nella mia vita, ha lasciato segni indelebili, che mi hanno fortificata per affrontare il futuro. Maria ZAGARIELLO – Laureanda RICORDI DI CASA “CAMMISA” Sono stata una girovaga di scuole materne… Quando approdai in quella di “Santa Cecilia” ero ormai “grande”, avevo già i miei cinque anni. Molti bei ricordi… Forse il più bello, no…il più affascinante:Carnevale del lontano 1973. All’immancabile sfilata della Scuola “Santa Cecilia” feci la sposina in costume sardo e mi fu compagno, G. Sorrentino, con coppola e baffetti. Sfilammo su di una sciarretta ornata di mimose e trainata da un pimpante quattrozampe, di nome “Mulo”. Anna CAMMISA – Laureanda Sono stata nella Scuola “Santa Cecilia” dai tre a i cinque anni di età. Si … perché anticipataria alle Elementari, grazie agli insegnati e formazione ricevuta nelle Scuola materna. I ricordi… tantissimi … Alle recite ero quella che presentava gli attori implumi. Sono stata majoret ad una sfilata, come mi ricorda una foto. Come dimenticare quel viso angelico di suor Maristella, di Suor Pierina, sempre in mille faccende affaccendata, l’austerità ed onnipresenza della superiora, suor Elisabetta! Sono immagini lapidarie poste nella mia mente con tutti i loro insegnamenti, con tutte le loro premure ed anche molte sgridate. Antonella CAMMISA – Laureanda Sono il piccolo della “banda Cammisa”. Il mio primo giorno di Scuola Materna con mia sorella Antonella: grembiulino tutto bianco , fiocco con fondo blu a pois bianco, mi ricorda la foto in cameretta; il cestino con merende. Queste erano la mia continua preoccupazione! Non arrivava mai l’ora di divorare tutto quello che la mamma mi aveva preparato. Un giorno di terrore (si fa per dire): avevo cinque anni, quando misero tra le mani una penna ed un quaderno sotto il naso … Volevo strozzare (e non si fa per dire) la superiora; per sua fortuna non avevo la sua stazza. Per quella penna e quel quaderno marcai visita … Il dottore mi diagnosticò: “allergia allo studio” con conseguente terapia di un certo Alfieri “giocare-sempregiocare-fortissimamentegiocare”. Immediatamente fui esonerato dallo studio. Angelo Mimmo CAMMISA – Maturando |