LA CONGREGAZIONE DELLE “SUORE DI GESU’ CROCIFISSO”

Le Testimonianze

ESPERIENZE VISSUTE

Se lascio indugiare il pensiero tra le esperienze vissute in un passato remoto si delinea nella mia mente il profilo di un piacevole iter trascorso nel lontano 1970, anno in cui entrai nella Scuola Materna “Santa Cecilia” come insegnante. Ero molto giovane, fresca di studi e interessata a lavorare con grande impegno professionale con i bambini in età prescolare, coadiuvata da un collettivo religioso con competenze specifiche. L’attività educativa finalizzata al pieno sviluppo della personalità del bambino, esigeva sin d’allora direzionalità e controllo, sistematicità e coerenza, sequenzialità e controllo. Suor Elisabetta Favale, direttrice della Scuola, incoraggiava, gratificava il mio operato e quello delle suore insegnanti, affinché in coerenza con gli indirizzi programmatici degli Orientamenti del 1969, si attuasse una incisiva educazione. Si facevano scelte metodologiche e didattiche precise, oculate scientificamente valide, che potessero valorizzare e rispettare il bambino nella tonalità dei suoi valori culturali, morali, sociali e, soprattutto, che lo aiutassero a crescere come persona e nel rapporto con gli altri. Nei quattro anni di permanenza sono stati attuati progetti educativi atti a “far crescere” tutti i bambini, a valorizzarne le risorse e ad organizzare le varie abilità. L’educazione religiosa nella Scuola Materna “Santa Cecilia” occupava un posto importante e non veniva trasmessa ai bambini in modo statico e dogmatico, perché era intesa come motivo di interazione a livello affettivo-cognitivo-verbale ed espressivo per svolgere ed utilizzare ogni esperienza quotidiana. Ogni bambino veniva condotto alla scoperta della realtà umana e ambientale considerata come dono di Dio. Il momento del pranzo, l’osservazione della Natura circostante erano occasioni importanti per lodare e ringraziare Dio. Attraverso le attività di giardinaggio, il bambino imparava ad osservare, ad analizzare e vari elementi e le loro caratteristiche. Sviluppava il campo senso-percettivo e quello della ricerca scientifica, dando l’avvio al pensiero logico. La musica aveva una valenza rilevante perché sensibilizzava i bambini all’amore per il “bello”, li rendeva gioiosi e li incitava ad utilizzare atteggiamenti di collaborazione e di amicizia con i coetanei e gli adulti. Pedagogicamente valide risultavano le esperienze di animazione vissute dai bambini in giardino, dove era ubicato un teatrino che catturava l’attenzione, l’entusiasmo di tutti. Infatti, a fine anno scolastico la grande “festa di saluto” con la drammatizzazione tutti i bambini raggiungevano il più alto livello di espressività. I genitori vivevano di riflesso le esperienze dei figli e ne venivano coinvolti serenamente.

Teresa SANROCCO - Insegnante

GRATITUDINE

Alla Scuola Materna “Santa Cecilia” indirizzo tutta la mia gratitudine. In essa ho importi impartito i miei primi insegnamenti; in essa i miei figli hanno ricevuto e continuano a ricevere la cultura di base. A chi la dirige e a quanti vi collaborano con tanta sensibilità e dedizione, va il mio augurio per il raggiungimento di obiettivi professionali cristianamente suffragati.

Maria Teresa COLAFIGLIO - Insegnante

INSEGNANTE E MADRE

Sono trascorsi 25 anni da quando la Scuola Materna “Santa Cecilia” ha cominciato la sua laboriosa attività tesa alla crescita intellettiva e spirituale di tanti bambini del nostro paese. In questa Scuola ho fatto la mia prima esperienza didattica, dove sono stata accolta con fiducia e disponibilità dalla direttrice e dalle sue collaboratrici. Sono stata sempre sostenuta e guidata nell’acquisizione di metodi e preparazione che si sono rivelate di grande aiuto nel successivo esercizio professionale. Come madre ho avuto anche modo di apprezzare la laboriosità e la competenza del personale, l’idoneità degli ambienti spaziosi e accoglienti, dove le mie bambine hanno potuto sviluppare le loro capacità con attività giocose e formative. Un grazie sincero, dunque, da Luciana, Rossella e dai loro genitori a tutti quelli che si adoperano per il buon funzionamento della Scuola Materna “Santa Cecilia” e auguri per un futuro ancora più ricco di soddisfazioni.

Marisa LOIUDICE - Insegnate – Mamma

SCOLARETTA NEL 1967 OGGI MAMMA DI MANUEL

Sono la mamma di Manuel, alunno della Scuola “Santa Cecilia”. Frequentai la novella Scuola 25 anni fa. Anni ne sono passati! I bimbi di allora sono, oggi, genitori, lavoratori, studenti impegnati e ognuno porta vivo il ricordo della prima Scuola che frequentò con gioia. L’imperturbabile e severa superiora, grazia e terrore di ogni bimbo, di ieri e di oggi; la comprensiva suor Pierina, dalla grande disponibilità e generosità; suor Maristella, sempre garbata, sensibile e premurosa. Ognuna ha dato il suo contributo per formare in ogni bimbo quella sensibilità indispensabile per godere delle gioie e delle cose belle della vita, quei valori di generosità e rispetto reciproco, quella religiosità semplice e genuina, che potrebbe insegnare molto a qualcuno. Ogni bambino ha vissuto l’infanzia in un ambiente sano e familiare, tra piccoli problemi e grandi gioie, nel gioco, nel canto, nella recitazione e nei piccoli lavori. Chi di noi non ricorda le feste, gli spettacoli, i primi rimproveri per la scena muta di un recital? Nonostante tutto, in tutti noi c’è il rimpianto di essere cresciuti in fretta e si rinnova sempre il ricordo di quegli anni. Chi non rivede nel proprio figlio, fratellino, nipotino che gioca, accanto alla sua suora una parte di sé? Con tanto affetto ed un pizzico di rimpianto, auguro alla Scuola “Santa Cecilia” e a tutte le suore di continuare ancora a dare il loro valido contributo per la crescita dei nostri figli, sempre con lo stesso impegno ad amore. Che la loro azione sia interminabile!

Teresa NICOLETTI-TUCCI - Mamma

FUI ALUNNA ED ORA SON MADRE.

Oggi sono una donna di 27 anni, madre di due splendidi bambini e in felice attesa del terzo. Sono trascorsi molti anni dalla “mia scuola materna”, che, comunque, non sono bastati ad affievolire i dolcissimi ricordi degli importanti momenti che l’hanno caratterizzata. Sono stata, forse, una tra le prime a frequentare la Scuola Materna “Santa Cecilia” quando questa era agli esordi, ma già all’avanguardia per metodo, igiene e atmosfera. Ricordo ancora con immenso piacere i miei pasti consumati seduta sulle ginocchia della superiora alla tavola delle suore, i sonnellini pomeridiani sulle piccolissime sdraie e le lezioncine spiegate sulla piccola lavagna. Da quei giorni molte cose sono cambiate, ma questa Scuola ha saputo crescere adeguatamente coi tempi, conservando il prestigio e l’importanza che da sempre l’hanno distinta, tanto da renderla ancora oggi la Scuola d’élite più apprezzata dai genitori e più amata dai bambini. Premesso ciò, era ovvio che affidassi la mia primogenita, quanto di più caro ho al mondo, a chi aveva curato amorevolmente la mia infanzia. E’ stata comunque dolorosa la prima separazione da mia figlia, allora tanto piccola e indifesa, ma a consolazione di ciò avevo la certezza di averla lasciata in buone mani di persone capaci, che l’avrebbero sempre rispettata e seguita nel migliore dei modi. E’stato per me come affidarla alle cure dei nonni. Adesso, dopo quasi tre anni, mia figlia si accinge a terminare il suo primo ciclo scolastico, ma per me la “storia Santa Cecilia” non finisce. Le suore dovranno aiutarmi a scriverla con gli altri due miei figli e spero che molti dopo di me abbiano ancora tanto da dire.

Milena LAFRONZA - Mamma

L’EX CASA ANGELASTRO: CONTINUO CANTIERE DI RINNOVAMENTO

Le Suore di Gesù Crocifisso ebbero in dono dalla benemerita Cecilia Angelastro l’edificio, in cui nacque la “Casa del SS. Nome di Gesù”, prima, e la Scuola Materna, poi. Questa finalità ha imposto dal 1965 ad oggi continue trasformazioni e rinnovamenti per adeguare gli ambienti ai fini scolastici. Per questo molti lo hanno definito “cantiere edile in pianta stabile”. L’edificio è costituito da un corpo di fabbrica prospiciente la piazza Scacchi e da un retrostante giardino, esteso circa 1000 metri quadri. Gli ambienti chiusi si sviluppano su più superfici tra loro comunicanti: due interrati, destinati a deposito, cantina e cisterna d’acqua potabile; vano d’ingresso (portone) a piano terra; due grandi locali intercomunicanti, posti su di un piano rialzato e comunicanti con il giardino ed il primo piano, che costituiscono la grande “sala d’accoglienza” e i “laboratori d’esperienza”; il primo piano è diviso in due zone ben distinte: la residenza delle suore con la cappella, le aule per le attività didattiche. Dopo i primi lavori di ristrutturazione realizzati subito dopo il 1965, le religiose hanno intrapreso, sin dal 1978, un notevole sforzo finanziario per portare lo stabile allo stato attuale di massima rispondenza alle finalità educative e alla sua bella veste architettonica. Infatti, l’edificio era utilizzato per uso domestico-padronale, con depositi, magazzini e stalle. Quest’ultime hanno richiesto un grosso sforzo. progettuale ed economico per trasformarle nell’attuale salone pedagogico. Anche gli altri ambienti sono stati oggetto di rinnovamento. I lavori sono stati i più disparati: risanamento statico delle fondazioni; rifacimento totale di tutti gli impianti tecnologici a servitù dello stabile stesso; riorganizzazione operativa e funzionale dei vari ambienti. Nel 1989, dopo un decennio, si completarono i grandi lavori, che hanno portato quel vecchio immobile ad un vero luogo di accoglienza di bambini, dove possono giocare, educarsi e crescere senza rischi e con grande piacere. Certamente, per la superiora finiscono i soldi ma mai terminano e termineranno le richieste di nuovi cambiamenti e miglioramenti. La superiora, se da un lato lamenta le difficoltà finanziarie, dall’altro chiede sempre cambiamenti e miglioramenti, perché vuole una Scuola che si adegui alle esigenze dei bambini anche con le strutture architettoniche.

Ing. Giovanni SILVESTRI