LA CONGREGAZIONE DELLE “SUORE DI GESU’ CROCIFISSO”

I BAMBINI

I bambini che hanno frequentato e frequentano la Scuola “Santa Cecilia” appartengono ad ogni ceto sociale. I gruppi sono eterogenei e si formano in un ideale armonico luogo di prima socializzazione e apertura al mondo esterno. Prevalgono i bambini provenienti dai ceti medio alti soprattutto in seguito alla apertura delle scuole materne statali e all’incremento di quelle parrocchiali. Ciò nonostante, si può dire che da sempre vige armonia sociale, che è stata ed è mezzo efficace di buone relazioni umane tra i genitori e bambini che continuano a frequentarsi anche dopo gli anni di Scuola Materna. I venticinque anni di attività pedagogica attestano che la maggior parte dei bambini di questa Scuola, hanno continuato gli studi con buoni ed ottimi risultati. Oggi, molti sono già professionisti affermati e, altri laureati e laureandi. L’Orientamento scolastico è stato una precipua preoccupazione delle operatrici di “Santa Cecilia”, perché i bambini e le loro potenzialità sin dall’infanzia, vanno guidate, affinate e sviluppate. A fine corso, ogni bambino dimostra, con certezza, di aver superato gli ostacoli dell’età prescolare, per cui affronta la Scuola elementare con interesse, e con un sistema di applicazione fato di gioco educativo. Infatti, proprio in questo luogo educativo il bambino ha sviluppato le capacità di base: attenzione, ascolto, osservazione, riflessione, attività manuali, grafico - pittoriche e musicali; qui ha acquisito le modalità per essere aperto agli altri e solidale con tutti.

Note didattiche

La Scuola “Santa Cecilia”, oggi, è composta da 6 sezioni omogenee, che raccolgono rispettivamente bambini di 3, 4, 5 anni di età, provenienti da ambienti familiari eterogenei.Sin dall’inizi, l’istituzione si uniformò ai metodi ed indirizzi delle scuole montessoriane e agazziane. Però, non ha mai applicato rigidamente ed incondizionatamente quei metodi, perché ha preferito sempre l’adattabilità di essi alla realtà con tutte le varianti, che tempi, circostanze e bambini richiedevano.I metodi d’insegnamento sono stati e sono quelli delle scuole statali con continui autoaggiornamenti e innovazioni.Sino al 1990 le attività didattiche si sono uniformate agli orientamenti del 1969, sostituiti da quelli entrati in vigore con l’anno scolastico 1990/91.

Questi ultimi hanno definito meglio la funzione della Scuola Materna come luogo di preparazione alla Scuola elementare, quindi istituzione formativa ed educativa e non più luogo di accoglienza e custodia.Gli “angoli” didattici sono stati sostituiti dai “laboratori”; le “sezioni” sono divenute aperte. La funzione dell’assistente di classe è stata sostituita da insegnanti che operano equamente, secondo la loro specificità professionale.Alcuni sussidi didattici, che inizialmente erano ricavati da oggetti vari e da materiali di scarto dei laboratori di falegnami, di sarti, e altri artigiani, si sono specializzati, moltiplicati e continuamente aggiornati.Nei primi due mesi dell’anno scolastico, i bambini sono avviati alla conoscenza di se stessi, dei compagni, della propria maestra o accompagnatrice, dell’ambiente.

Questa fase conoscitiva permette all’insegnante di rilevare la maturità, le capacità e le potenzialità di ogni singolo bambino.Si favorisce il gioco in tutte le sue forme, alternando sapientemente attività non strutturate ad attività strutturate, in conformità all’età. Si cerca di promuovere con opportuna guida i lavori costruttivi, di coltivazione di piantine, di preparazione di cibi. Non si trascurano mai le attività di crescita culturale, poiché il bambino non è soltanto un essere che gioca Egli interiorizza gradualmente le norme della prima comunità sociale in cui è inserito, dopo la famiglia. Impara a vivere con i compagni rispettandoli se vuol essere rispettato, cura gli oggetti comuni, mangia ad ore stabilite, si alimenta in modo vario e acquisisce le prime autonomie. La programmazione delle varie aree cognitive mira a curare, sviluppare e potenziare le capacità psicomotorie, senso-percettive, organizzative di spazio- temporale; linguaggio verbale e non verbale, capacità di osservare e memorizzare; linguaggio grafico-pittorico; capacità logico-matematiche; grado di autonomia; livello di socializzazione; sviluppo affettivo-emotivo-morale; ambiente familiare e socio-cultural Ogni area cognitiva si prefigge l’obiettivo generale e quelli specifici, mediante l’itinerario didattico, i mezzi e le tecniche da usare, senza mai trascurare la verifica, che permette di continuare il lavoro con i prerequisiti successivi.

L’area diviene un’aggregazione multidisciplinare con finalità coordinata fra loro, minanti ad un unico obiettivo generale e globale; sviluppo cognitivo, emotivo ed etico-sociale del bambino.La Scuola “Santa Cecilia”, su aggiornamenti prepara adeguatamente i suoi utenti, come è dimostrato dagli stessi, che frequentano già le scuole di ogni ordine e grado superiore.I bambini svolgono tutte le attività senza particolari predilezioni, perché vengono presentate come gioco libero e spontaneo. Tutti frequentano con spontaneità e gioia, e questo dimostra che la vita scolastica si svolge con serenità. Suore ed insegnanti laiche partecipano alla vita scolastica attuando gli itinerari pedagogici con professionalità, competenza e profitto.Fino a qualche anno fa, si svolgevano attività collaterali alla Scuola Materna: Scuola di musica, di danza classica e corsi di ginnastica. Il tutto non aveva scopo di lucro; essendo sorte altre strutture a pagamento, si è ritenuto sospendere quelle iniziative.

LA GIORNATA SCOLASTICA

La giornata scolastica inizia sin dalle ore 8, quando arrivano i primi bambini, che si radunano nella grande “Sala di accoglienza”, dove rimangono sino alle ore 9.30. Questa sala, oltre a servire da spogliatoio, è divisa in vari “angoli” o “laboratori”, che i bambini possono scegliere di frequentare secondo gli interessi, per esprimersi liberamente.L’organizzazione dei “laboratori” offre ai bambini sia i giochi di cui hanno bisogno, sia le attività che permettono loro di sviluppare progressivamente la propria personalità e le loro particolari attitudini. L’angolo dell’Espressione grafico-pittorica, è dotato di cavalletti e di tutti gli altri attrezzi e materiali per dare la possibilità al bambino di esprimersi attraverso il linguaggio non verbale, il disegno, e di apprendere le varie tecniche.Nell’angolo del Teatrino, si pratica il gioco della drammatizzazione, in cui i bambini possono adoperare costumi per il travestimento, animare dei burattini, ascoltare e raccontare favole. L’angolo del Mercatino impegna i bambini all’allestimento delle bancarelle con oggetti costruiti da loro stessi o già realizzati, che si preoccupano di barattare.Nell’angolo Domestico si svolgono le abituali attività casalinghe e soprattutto i “pasticci” culinari.

L’angolo della Psicomotricità permette giochi organizzati con l’ausilio di attrezzature adatte allo sviluppo psicomotorio.Alle ore 09.30, ogni educatrice chiama a sé il propri gruppo di bambini, e si ritira nell’aula, dove svolge le attività specifiche previste dalla programmazione.Alle ore 11, c’è la prima ricreazione nella sala giochi dove i bambini giocano liberamente, comprendono i ruoli e rispettano la roba altrui.Alle ore 12, i bambini, che fanno orario prolungato, si preparano per il pranzo nel refettorio, dove consumano un pasto completo. Dopo il pranzo, tornano in sala giochi per la ricreazione digestiva. Dalle ore 14 alle ore 15.30, tutti tornano nella grande “Sala di accoglienza” e, mentre attendono l’uscita da Scuola, fanno giochi organizzati, ascoltano musica, cantano.